Non si smette di parlare di abusi, una tematica che, sfortunatamente, sembra dominare il panorama del cinema e di Hollywood. Questa volta a essere il carnefice è Charlie Sheen e la denuncia arriva direttamente da da uno degli attore de I GooneysCorey Feldman, che in tanti ricorderanno anche per l’immortale ruolo di Mouth nel film d’avventura firmato da Richard Donner, sia per il suo ruolo in Stand By Me, altra pietra miliare firmata da Bob Rainer nel 1986.
Feldman nel documentario intitolato Truth: The Rape of Two Coreysdenuncia i nomi degli uomini che hanno abusato di lui e dell’amico Corey Haim ai tempi in cui entrambi erano considerati tra i “bambini” prodigio di Hollywood. In particolare Feldman accusa l’attore di abusi che sarebbero avvenuti sul set di Lucas, film diretto da Steven Spielberg nel 1986.

In realtà Sheen aveva già negato categoricamente in passato qualsiasi collegamento con la vicenda, ma – nel corso del documentario – Feldman riesuma l’episodio capitato all’amico Haim e scende pure nei particolari, raccontando, come riportato dalla fonte Entertainment Weekly, anche i particolari. Lo stupro ai danni dell’amico e collega sarebbe avvenuto alla piena luce del giorno tra due rimorchi, e Sheen avrebbe pure adoperato dell’olio vegetale per consumare il rapporto.
La versione sarebbe confermata da altre persone, che ne testimoniano nel documentario prodotto dallo stesso Feldman, inclusa la sua ex moglie, Susannah Sprague. In realtà però il documentario non porta alla luce nulla di nuovo. I fatti erano già noti, Charlie Sheen aveva già sostenuto diverse battaglie legali per difendersi da quella che veniva dipinta come una pesantissima campagna di diffamazione nei suoi confronti. L’ultimo contenzioso legale si era chiuso nel 2018 con un accordo tra le parti. Ma in effetti, la presentazione di questo nuovo documentario, potrebbe riportare i diretti interessati nelle aule di tribunale.

Insomma, dopo la sentenza che ha visto Harvey Weinstein condannato a 23 anni di carcere per stupro e molestie sessuali, il cinema non sta vivendo un bel periodo.

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