Squali di Alberto Rizzi, del 2024, è un film italiano che si tuffa in un dramma famigliare carico di conflitti e tensioni psicologiche, rivelando un’umanità in bilico tra la redenzione e la discesa negli abissi dell’oscurità interiore. Il film si sviluppa come un thriller emotivo e angosciante che esplora temi universali come il tradimento, la vendetta e il senso di colpa, rivelando la fragilità umana attraverso l’intreccio dei destini di personaggi tormentati.

Ambientato nelle pittoresche ma inquietanti montagne dei Lessini, una zona delle Prealpi italiane, Squali racconta la storia di una famiglia segnata dal male e dalla violenza, che riunisce sotto lo stesso tetto figure in contrasto tra loro. Il padre della famiglia, Leone Camaso, interpretato da Mirko Artuso, è un uomo ambiguo, manipolatore e apparentemente inclemente. Nonostante l’apparenza di stabilità, la sua casa è un luogo di sofferenza per i suoi figli, che si trovano a fare i conti con i loro traumi e i legami familiari irrisolti. L’equilibrio tra i membri della famiglia è precario, e ogni singolo incontro porta alla luce vecchi rancori mai risolti.

I personaggi

I protagonisti sono quattro fratelli e una sorellastra, ognuno dei quali si porta dietro il peso di esperienze passate e di vite tormentate. Demetrio (Stefano Scherini), un ex militare con un passato violento, è un uomo ferito dalla guerra e dalle proprie scelte. Ivan (Diego Facciotti), un ex atleta che sta cercando di rialzarsi da un’involuzione fisica e psicologica dovuta al termine della sua carriera, è intrappolato in un limbo esistenziale. Alessio (Gregorio Righetti), il seminarista, è forse il personaggio che più di tutti si pone in bilico tra il desiderio di redimere la sua famiglia e il peso del peccato che lo circonda. Infine, c’è Sveva (Maria Canal), la sorellastra che, pur provenendo da un contesto familiare diverso, è il catalizzatore di una serie di eventi che spingeranno tutti verso una tragica catarsi.

La storia prende piede quando questi cinque personaggi sono costretti a ritornare nella casa del padre, dopo una serie di eventi che sembrano riportare alla superficie tensioni mai sopite. Quello che doveva essere un ritorno alle radici diventa il punto di partenza di una spirale di eventi che mettono in gioco la vita dei protagonisti, portandoli a confrontarsi con l’idea di parricidio. Il padre, figura simbolica del potere, della violenza e dell’autorità familiare, diventa l’oggetto di un desiderio collettivo di giustizia, ma anche di vendetta, che culminerà in un’esplosione di violenza psicologica e fisica. Ogni personaggio sarà costretto a confrontarsi con i propri fantasmi, spingendo il film in una riflessione profonda sul concetto di famiglia, di legame di sangue e di responsabilità.

Cosa ne pensiamo

Il regista Alberto Rizzi costruisce un’atmosfera di tensione costante che non lascia mai respiro allo spettatore. Le location, immersi nel verde delle montagne ma anche segnate dal buio dell’interno della casa, creano un contrasto simbolico tra la bellezza naturale e l’inferno emotivo che i protagonisti vivono. Il film gioca con la claustrofobia, portando ogni personaggio a scontrarsi con la propria verità, e allo stesso tempo a scontrarsi con la verità dell’altro.

La sceneggiatura, raffinata e mai scontata, riesce a mantenere alta la tensione e a portare ogni personaggio a un confronto con il proprio passato, rivelando le fragilità e i lati più oscuri dell’animo umano. La scelta del titolo Squali allude a un mondo in cui le prede si trasformano in cacciatori, e viceversa. Il squalo, simbolo di aggressività e morte, diventa il metaforico motore che spinge la trama verso un finale che, pur non essendo puramente catartico, lascia lo spettatore a riflettere sulle scelte che definiscono la nostra esistenza e sul male che si insinua nelle nostre vite.

La recitazione è intensa e magistrale, con attori che riescono a incarnare con credibilità i loro personaggi complessi e dalle sfaccettature inquietanti. Ogni membro della famiglia è interpretato da un cast che dona al film una profondità emotiva straordinaria, grazie anche a una regia che sa quando trattenere e quando esplodere, riuscendo a far emergere ogni piccolo dettaglio.

Squali è stato presentato con successo alla 22ª edizione della sezione Alice nella Città della Festa del Cinema di Roma, ricevendo consensi per la sua intensità emotiva e la capacità di riflettere sul lato oscuro delle relazioni familiari. Il film non si limita a essere una semplice cronaca di violenze domestiche o un thriller psicologico, ma si inserisce in un contesto più ampio che coinvolge l’intera società, mostrando quanto il male possa radicarsi nelle strutture familiari e come le scelte individuali siano inevitabilmente influenzate dal contesto in cui si cresce.

Il film Squali
Il film Squali al cinema nel 2025
Squali di Alberto Rizzi

Con una durata di 107 minuti, il film Squali riesce a tenere viva l’attenzione fino all’ultimo fotogramma, non concedendo nulla alla superficialità, ma piuttosto sfidando il pubblico a guardare in faccia la verità cruda e dolorosa della nostra esistenza. Il regista Alberto Rizzi firma con questo film una potente opera prima che merita attenzione per la sua originalità, la sua forza visiva e la sua capacità di raccontare storie intime, ma allo stesso tempo universali.

In definitiva, Squali è un’opera che lascia il segno, un film da guardare con attenzione per le sue sfumature e per la sua complessità, che fa riflettere sulla condizione umana e sulla necessità di affrontare i propri demoni prima che sia troppo tardi.

Sinossi

Liberamente ispirato a “I fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij, SQUALI è ambientato sui Monti Lessini nelle Prealpi italiane ai giorni nostri. Una moderna tragedia greca, un western veneto, nell’estremo Nord-est italiano. Per una serie di sventure i tre fratellastri e la sorellastra Camaso si ritrovano da adulti a tornare nella casa del vecchio padre, Leone Camaso (interpretato da Mirko Artuso), un omuncolo, ladro e ingannatore. L’intreccio delle passioni, delle relazioni amorose e degli odi dei fratelli, li porta costantemente a scontrarsi tra di loro, ma li accomuna nell’odio estremo verso il padre, tanto da commettere il parricidio. Un groviglio di vite dissolute, di rancori e orrori domestici in un triveneto montano e inaspettato dei Monti Lessini dove dominano l’avidità e le crudeltà familiari.

IPPOGRIFO PRODUZIONI

Squali di Alberto Rizzi è prodotto da Magenta Film

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