
Senza sceneggiatura non esisterebbero i film, senza storie che ci emozionino il cinema non sarebbe lo stesso. La sceneggiatura è l’anima del film, è il suo primo respiro, è l’idea che fa partire tutto e senza di essa non si saprebbe da dove cominciare. Il punto di partenza di qualsiasi opera cinematografica è sulla carta ed è importante tanto quanto la fase di produzione. Dalla sceneggiatura inizia tutto, ogni dipartimento legge la storia che verrà trasposta sullo schermo e da quel punto in poi viene creata la magia. Quando viene scritta una sceneggiatura questa, viene sottoposta a letture e riletture e a cambi costanti anche durante le riprese, persino durante la fase di montaggio nei limiti del possibile.
Il regista, una volta letta la storia, si riunisce costantemente con tutti i capi dei vari dipartimenti per prendere decisioni su come portare sul grande schermo quella storia che probabilmente regalerà moltissime emozioni ad innumerevoli persone. Ci sono vari elementi e tecniche per capire se una sceneggiatura è valida o meno, i punti cardine a cui bisogna guardare sono la struttura temporale, l’obiettivo principale della storia ed i personaggi. Ci sono sceneggiature con una struttura temporale lineare, altre con una struttura circolare ed altre ancora giocano con varie linee di tempo intrecciate tra loro. Un altro elemento è la sfida del personaggio: se questi segue un obiettivo materiale o psicologico e se il cammino per arrivarci ha un solo ostacolo o vari durante la durata del film, questo normalmente è ciò che rende interessante il film per far sì che il pubblico segua la storia.
Senza una sfida o un obiettivo, nella maggior parte dei casi, il pubblico non ha la spinta per guardare un film fino alla fine perché rende impossibile la immedesimazione nel personaggio. Per quanto riguarda i personaggi è molto importante che questi abbiano senso all’interno del contesto in cui vengono rappresentati e che le loro azioni siano coerenti con la loro personalità. Sono molti altri gli elementi che compongono una sceneggiatura questi sono solo i principali ed i primi da cui si inizia la pre-produzione e che aiutano, fin da subito, a comprendere il potenziale della storia e dello stesso film anche se poi, sarà il regista colui che eleverà la storia traducendola in linguaggio cinematografico
La sceneggiatura non è un libro
Ciò che negli ultimi anni ha portato le sceneggiature ad un altro livello e che è un elemento che tutti valutano parlando di un buon film è il dialogo. Dobbiamo ricordarci che il cinema nasce muto, il dialogo era praticamente mimato agli inizi della settima arte fino all’avvento del suono che cambiò completamente le regole del gioco. In ogni caso, suono a parte, coloro che sono considerati i migliori sceneggiatori oggi, sono scrittori in grado di scrivere dialoghi interessanti come per esempio Aaron Sorkin, o David Mamet il quale, scrivendo anche per il teatro ha una certa dimestichezza con la creazione di una conversazione tra due persone. Ci sono poi registi che sono loro stessi scrittori delle storie che vogliono raccontare, degli esempi: i fratelli Coen, Francis Ford Coppola, Wes Anderson, Woody Allen ed altri tra loro.
In questi casi, il combo sceneggiatore-regista funziona perché la visione di uno è più completa ed è più semplice creare un’opera che nasce, cambia e si conclude dall’immaginazione di una sola mente. Spesso, alcuni sceneggiatori vengono presi in considerazione anche sul set, per avere un’opinione soprattutto sulla costruzione dei personaggi e per essere fedeli a ciò che è stato scritto in precedenza. Quando si tratta di adattamenti cinematografici ispirati da libri gli scrittori hanno un peso ancora più importante anche durante le riprese del film, per esempio per la creazione di Harry Potter è risaputo che J.K. Rowling è stata presente e chiamata spesso per consigliare i registi e gli sceneggiatori di modo che mantenessero le emozioni e le intenzioni del nostro mago preferito o un altro esempio è Stephen King il quale venne chiamato varie volte da Kubrick mentre questo stava facendo le riprese per The Shining.
È importante sottolineare però, che una sceneggiatura non ha la stessa funzione di un libro, molte volte la sceneggiatura è molto più limitata rispetto a ciò che viene mostrato in un film, infatti, se si legge una sceneggiatura qualsiasi risulterà scarna rispetto a ciò che vediamo, il motivo è molto semplice: non si può descrivere nei minimi particolari tutto quello che si vuole mostrare. Una sceneggiatura è la colonna portante di un film intorno alla quale poi, viene costruita una struttura solida, è poi compito del regista creare l’atmosfera, il passato dei personaggi, il contesto storico e sociale in cui ci troviamo e tutto il resto che ci fa immergere nella storia.
I dettagli non fanno la differenza
La prova secondo la quale è impossibile descrivere tutto ciò che viene visto su uno schermo e che soprattutto, dimostra che non è necessario riempire di dettagli la sceneggiatura, sono i film di fantascienza e di azione per cui è assolutamente inutile descrivere nei minimi particolari ogni sequenza a meno che non si voglia finire a scrivere un libro. Uno dei migliori esempi per capire che la sceneggiatura è solo un punto di partenza per creare un mondo intero è Mad Max – Fury Road. Nel caso di questo film, nella maggior parte delle sequenze non ci sono scritti molti dettagli, né per quanto riguarda i personaggi né per quanto riguarda le azioni che accadono. È stato il lavoro posteriore alla scrittura della sceneggiatura che ha fatto sí che Mad Max restasse nell’immaginario collettivo per quanto riguarda le immagini.
Un esempio, invece, di un dialogo scritto talmente bene, che gli attori non hanno avuto bisogno di improvvisare neanche una battuta è Revolutionary Road. DiCaprio e Winslet sono una incredibile coppia sul grande schermo e sicuramente dietro le quinte apporteranno moltissimi suggerimenti per i personaggi che devono interpretare ma non c’è niente di meglio dell’avere un discorso che scorra alla perfezione e che sia coerente a seconda della psicologia dei personaggi. Infine, dagli inizi di quest’arte la scrittura è tra i cinque elementi più importanti del cinema ed è forse, se andiamo al nocciolo della questione, l’elemento più importante, come dice Robert McKee “un regista non può iniziare delle riprese con in mano dei fogli bianchi.”
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