Mentre stava scrivendo la conclusione della quinta stagione di Better Call Saul, Peter Gould ha avuto un’illuminazione. Fino a quel punto, non aveva alcuna idea di come la serie prequel di Breaking Bad sarebbe andata a finire, cosa che ora ha invece ben chiara. L’immagine che gli è balenata in mente gli ha fatto porre una semplice domanda: si tratta di una conclusione che ti fa sentire bene o che ti fa sentire male? Parlando ai microfoni del Filmmaker Toolkit podcast di IndieWire, Gould ha dichiarato:

“Molti dei dubbi che abbiamo fino a questo punto della serie riguardano questioni morali che i personaggi si stanno ponendo fino allo struggimento, perché non stanno ottenendo ciò che pensano di meritare.

Se si pensa a serie televisive in cui i personaggi hanno avuto grossi problemi di questo tipo, a volte si ha quasi l’impressione che sia stata l’intera struttura morale dello show a mutare, arrivando a un happy ending per nulla meritato.

In Better Call Saul ci sono tutti i tipi di vittorie e tutti i tipi di sconfitte, come nella vita reale, arrivando a degli alti livelli di complicazione che fanno sembrare la storia un universo narrativo sulla moralità.

Uno dei prodotti di questo universo che abbiamo amato di più è Kim Wexler, il cui fato non è ancora stato stabilito perché a differenza di Jimmy, non appare mai in Breaking Bad. Tra i due si assiste a degli scontri continui che aprono a molte domande.”

Recentemente, Peter Gould ha tracciato un arco che spiega in maniera davvero affascinante il collegamento tra il rapporto di Kim e Jimmy e l’evoluzione del personaggio di Walter White. L’intera intervista è disponibile sul podcast di IndieWire.

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