Volenti o nolenti – anche se decisamente più volenti – Via col Vento è tornato su HBO Max, corollato da una serie di contenuti che ne spiegano l’arretratezza culturale. Uno di questi è un video in cui Jacqueline Stewart, conduttrice e studiosa di cinema di Turner Classic Movies, ha spiegato come il film vada rigorosamente visto nella sua forma originaria, contestualizzato e discusso. In un altro video, invece, si assiste a un panel discussion di un’ora intitolato The Complicated Legacy of Gone with the Wind, dal TCM Classic Film Festival del 2019, moderato dallo storico Donald Bogle. Tra le affermazioni di Stewart, si evince che:

“Via col Vento è uno dei film più importanti e duraturi di tutti i tempi, ma che allo stesso tempo è stato più volte oggetto di proteste sin dall’epoca di produzione. Il produttore David O. Selznick era ben consapevole che l’audience di colore era scontenta di come il film trattava la questione dello schiavismo e come rappresentava i personaggi afroamericani.

I neri schiavizzati in Via col vento si conformano ai vecchi stereotipi razziali, come servitori noti per la loro devozione ai loro padroni bianchi o per la loro inettitudine. La chiave nostalgica con cui il film viene raccontato nega implicitamente queste verità, nonché i lasciti di disuguaglianza razziale causati dalla credenza sudista.

Guardare oggi Via col Vento può essere scomodo, persino doloroso, tuttavia è importante che i film classici di Hollywood siano disponibili per il pubblico nella loro forma originale per la loro visione e discussione.”

Il titolo di HBO Max non è comunque il primo a percorrere la via del disclaimer. Lo scorso novembre, Disney+ fu la prima nella storia ad accompagnare i suoi prodotti con ulteriori avvertimenti su alcuni film più vecchi, che contenevano rappresentazioni culturali obsolete. Questi includono l’originale Dumbo, Gli Aristogatti, Lilly e il Vagabondo e Il Libro della Giungla. Nel frattempo però, il musical I Racconti dello Zio Tom del 1946 non è ancora stato reso disponibile in nessun formato per più di tre decenni a causa delle sue raffigurazioni razziste degli afro-americani.

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