I registi Gus Van Sant e John Cameron Mitchell si sono incontrati online giovedì per una conversazione nell’ambito del fuori festival United in Pride digital film festival, che si svolge in collaborazione con Coffee Talks di Film Independent, Billobardo e il Pride Summit di The Hollywood Reporter. Durante il loro intervento trasmesso in streaming, Gus Van Sant e John Cameron Mitchell hanno parlato di diversi argomenti che hanno avuto un impatto sui cineasti indipendenti nel 2020, tra cui l’attuale pandemia di Coronavirus, il movimento Black Lives Matter e le elezioni presidenziali di novembre.

JCM: Pensi che questa pandemia renderà ancora più difficili le cose per i finanziamenti ai progetti piccoli o indipendenti?

GVS: Ci sono molti film indipendenti che si trovano su YouTube, disponibili quindi ovunque e che sono valide opere straordinarie. Penso che sia in qualche modo a favore dei registi più piccoli, i registi politici o qualsiasi altro tipo di regista.”

Spostando di più l’attenzione su Donald Trump, Gus Van Sant e John Cameron Mitchell hanno parlato dell’importanza delle voci queer nei film, soprattutto nel momento in cui il paese si preparerà alle elezioni di novembre. Secondo Mitchell infatti il cambiamento è già in arrivo e sta avvenendo proprio in questi giorni. Spera anche che le prossime elezioni possano portare un’amministrazione meno divisiva mentre i dimostranti in tutto il paese hanno unito le marce dell’orgoglio con proteste contro il razzismo sistemico e la brutalità della polizia contro i neri, una risposta sismica all’uccisione di George Floyd.

“Queste presidenziali saranno più storiche che mai e cosa succederà tra oggi e le elezioni è una bella domanda.”

Sia Mitchell che Gus Van Sant prevedono che i LGBT saranno ampiamente infusi nei nuovi progetti di grande budget che sarebbero stati precedentemente scritte come storie eterosessuali. Mitchell in particolare non vuole mai che il pubblico dimentichi la resilienza della comunità LGBT: è molto importante, dice, sia promuovere nuovi messaggi con le persone estranee alle questioni paritarie, sia farlo in maniera costante, perché è l’unico mezzo per educare gli spettatori e rispettare le origini di questi movimenti.

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