Rispettando appieno gli elevati standard di reattività dimostrati durante le precedenti crisi di governo, Giuseppe Conte non l’ha mandata a dire a nessuno, specialmente a coloro che ne minano costantemente il sentiero che conduce al termine delle trattative europee. Un messaggio chiaro che non ammette replica: mentire indebolisce le trattative italiane all’interno dell’eurogruppo, continuare a farlo è sinonimo di masochismo. Un monito che porta i nomi e i cognomi degli interessati e che conferma le intenzioni dell’esecutivo sul piano internazionale: si lotterà fino alla fine per ottenere un accordo favorevole all’Italia e ai paesi più colpiti dalla crisi. Atteggiamento, quello di Conte, che somiglia sempre più a quello di un condottiero in battaglia, guidato dall’esperienza e dalla speranza, esattamente come i protagonisti del film da quarantena di oggi.

Pensando a un film da quarantena che contenga speranza, ideali e leader capaci di tenerli alti al di sopra delle tenebre – come quelle citate da Conte nei confronti dell’opposizione – Il ritorno del re, presente su Prime Video, è un titolo che sorge spontaneo. Il terzo capitolo della serie letteraria e cinematografica de Il signore degli anelli è il miglior prodotto filmico della sua epoca, facendo piazza pulita agli Oscar 2004 e incastonandosi nell’olimpo della settima arte. Gli eroi, dopo i fatti de Le due torri, si preparano ad affrontare la sfida più ardua di tutte: resistere contro un nemico infinitamente superiore senza alcuna speranza di vittoria, sperando nell’esito della missione di Frodo. Esattamente come in Star Wars, anche questa saga si basa sul sentimento della speranza in un futuro più libero e egualitario, impossibile da conquistare senza i condottieri giusti.

Il condottiero di questo film da quarantena è Aragorn, il cui lignaggio dal quale cerca di fuggire lo vuole re degli Uomini. Accetta il suo destino, divenendo l’incarnazione di tutto ciò che le tenebre temono: il simbolo che accomuna i popoli liberi contro le forze del male. È un condottiero voluto dal destino, che si scopre capace delle più ardue imprese grazie all’esperienza e alla fiducia nei propri ideali. Ovviamente, proprio quando tutto è perduto, la speranza divampa e il male viene nuovamente sottomesso. Come nel film da quarantena di oggi, anche nella nostra realtà le tenebre ci avvolgono, fanno da involucro al nostro stato mentale, come un abito dal tessuto finissimo che non si sente addosso. Eppure spogliarcene è tanto facile quanto smettere di aver paura; basterebbe, come ne Il ritorno del re, affidarsi al proprio condottiero, il cui desiderio è l’arrivo di un giorno di pace che appartenga a tutti:

Questo giorno non appartiene a un uomo solo, ma a tutti. Insieme ricostruiamo questo mondo, da poter condividere nei giorni di pace.

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