Quando Martedì è uscita la scioccante notizia che Harvey Weinstein ha mandato una mail al suo pubblicista scrivendo che Jennifer Aniston “dovrebbe essere uccisa” qualcuno avrà anche pensato che fosse solo l’inizio di nuove rivelazioni, dato che una tonnellata di nuove documentazioni del caso è appena stata scoperta (come il vaso di Pandora).
La seguente poi è stata la così detta lista nera.
La lista, che è stata rivelata durante il processo, riguardava tutte le presunte connessioni di Weinstein su chi fosse sospettoso prima che la storia sulla sua cattiva condotta sessuale si rompesse – tutti coloro che pensava potessero andare dalla stampa. Un investigatore privato ha testimoniato durante il processo che il produttore lo ha assunto per investigare su tutti coloro presenti in quella lista.

Ora che i nomi sono pubblici, Variety ha riportato che ci sono circa 70 persone nella lista (anche se dovrebbero essercene di più), inclusi i colleghi produttori Megan Ellisson e Jason Blum, l’ex esecutivo della Weinstein Company Irwin Reiter, e altri accusatori, come l’attrice de I Soprano, Annabella Sciorra. Sciorra ha accusato i pezzi grossi di Hollywood di esserle entrati nell’appartamento, averla stuprata e lo ha raccontato nel processo. Chiaramente, il suo nome ha senso di comparire nella lista, ma Variety ha visto un altro che è anche più sorprendente, ovvero Ben Affleck. 

Affleck ha lavorato come attore per alcuni film Miramax, inclusi Good Will Hunting e Shakespeare In Love, ma perché Weinstein avrebbe pensato che potesse avere qualche legame col #MeToo? A questo si può rispondere citando un altro nome della lista, Rose McGowan.
Rose è stata una delle prime ad incriminare Weinstein, dichiarando che il magnate del cinema l’abbia assalita sessualmente tra gli anni 1997 e 1998 mentre stava lavorando al film fantascientifico Phantoms con la co-star Ben, appunto.

Sì, Ben se ne è uscito con una dichiarazione dopo la storia di Weinstein dicendo che era “triste ed arrabiato” – e dando per implicito che lui non ne avesse idea. Subito dopo Rose lo ha accusato di mentire, twittando:

“MALEDIZIONE! GLI HO DETTO DI SMETTERLA” me lo hai detto tu in faccia. La conferenza stampa che ho dovuto fare dopo l’aggressione. Stai mentendo.

Il fatto che il suo nome sia sulla lista nera suggerisce che Rose possa avere ragione – Ben sapeva qualcosa, o almeno Weinstein lo pensava. Tuttavia, Harvey aveva torto su una cosa: non c’era alcun pericolo apparente che Affleck volesse fare l’eroe e denunciare alla stampa il suo ex datore di lavoro. Questo era ciò che Rose aveva voluto chiarire a tutti.

E l’attore Johnathon Schaech, che ha lavorato affianco a Rose nel classico The Doom Generation, è stato il primo a segnalare tutto ciò, twitttando:

Ho una figlia in arrivo. Per favore, non elogiate un uomo per aver fatto niente. Continuate ad innalzare coloro che hanno creato il cambiamento. #MeToo #TimesUp.

Ha poi taggato alcuni di coloro che avevano detto qualcosa rompendo il silenzio, incluse Ellen Barkin, Rosanna Arquette, Alyssa Milano, Sarah Ann Masse, Caitlin Dulany, Jessica Barth e anche Rose, che aveva molto da dire a riguardo.

Lei ha twittato:

Hai ragione Jonhathon. Ben Affleck. Mi dispiace per lui. Deve essere così stancante recitare il supereroe anziché esserlo. Avrebbe potuto dire qualcosa. Ancora può. E’ stato cresciuto sulla tettarella di quella tossica combinazione Hollywood/Media/Politica. Michael Bay gli ha fatto togliere l’apparecchio… Per l’illusione di fama & promesse di ricchezze. Ed era un bambino grassottello che soffriva di dismorfia [sic] secondo me.

Non ci è andata leggera la ragazza. Ha poi continuato:

Ma dato che stiamo tutti salendo sulla SS Corona e nessuno al timone è abbastanza intelligente da tirarci fuori da questo nuova pandemia, adesso sarebbe il momento migliore per sputare il rospo, Ben. Ecco cosa penso che dovresti fare – finiscila con la macchina PR e sii… reale. Lo sappiamo tutti. Pensa a ciò che è capitato a te, decidi se ce l’hai nel cuore di essere un multi-milionario che aiuta a infrangere il sistema dicendo solo la verità. Ti libererà e ispirerà altri. Hollywood è una malattia che puoi curare. Il pubblico può sopportare la realtà. Ben, so che sei un’entità corporale, ma credimi, semmai decidessi di essere un eroe nella vita vera, il tuo essere umano si innalzerà. Non abbiamo tempo per le cazz*te.

Ha anche fatto riferimento alla sua riabilitazione.

Ora, vai a scrivere una lettera aperta a tutti noi che non siamo stati degni per te di essere considerati umani, sai, le ragazze. Pretendi che sia il nono passo. Di’ la verità. PS. Ben, eri un fott*to cogli*ne quando abbiamo fatto Phantoms. Un elitista, infelice, caz*one. Ma peggio ancora, eri parte della copertura del mio stupro. Ripulisciti. Ero lì. Lo so. Anche tu lo sai.

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