
Tra una crisi sanitaria e l’altra, gli esseri umani trovano sempre il modo di adattarsi alle difficoltà. In qualità di specie dominante, la sua capacità d’adattamento è direttamente proporzionale all’efficacia dei sistemi ai quali fa affidamento, primo tra tutti il capitalismo. Va da sé che in un momento storico segnato dal Coronavirus, gli analisti hanno evidenziato – tra i picchi negativi della borsa – la crescita di un titolo in particolare, quello di Netflix. Come descrive Dan Salmon, analista di BMO Capital Market, Netflix è ad oggi il vaccino più richiesto dal mercato:
La piattaforma è un diretto e quasi ovvio beneficiario della crisi dettata dal COVID-19, come abbiamo riscontrato nelle sovraperformance dei suoi titoli azionari questa settimana.
Alla chiusura del mercato lo scorso weekend, il titolo aveva raggiunto quota +0,8%, mente il sell-off di Wall Street è stato il peggiore degli ultimi nove anni, sintomo che il Coronavirus sta dilagando in una nuova recessione economica globale. Per avere una cifra chiara, basta considerare il crollo dell’8,3% che ha avuto l’indice S&P 500. Ovviamente, sebbene Netflix sia l’azienda digitale che ha registrato i maggiori benefici dall’attuale crisi, non è l’unica del settore ad aver generato numeri notevoli. Neil Begley, l’analista di Moody’s Investors Services ha infatti evidenziato che:
Se il contagio dovesse dilagare sul panorama internazionale ma il panico dovesse essere sufficientemente contenuto, sempre più persone cercheranno nell’intrattenimento domestico la via d’uscita dallo stress. Sarà un momento da record per tutti, da Comcast e AT&T ai colossi dello streaming quali Netflix, Disney+, Peacock, HBO Max e tutti gli altri.
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