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Con Giuseppe Conte pronto a prorogare la durata del Decreto 8 marzo oltre al 3 aprile, ci siamo tutti sentiti un po’ più rassicurati, ma anche un po’ più in gabbia. Come leoni che marciano avanti e indietro di fronte alle sbarre di ferro, anche noi ci sentiamo allo stesso modo durante il solito tragitto tra il polo magnetico del divano e gli emisferi del divano e del frigorifero, tanto che senza rendercene conto stiamo iniziando a rispondere male anche all’aria se per sbaglio ci viene addosso mentre camminiamo. In una situazione del genere, il film da quarantena che sta pian piano levandosi dai nostri lati oscuri è proprio lui, quello a cui abbiamo immediatamente pensato tutti quando è stato emanato il Decreto.
Ovviamente non vogliamo che il film da quarantena che andiamo a consigliarvi oggi sia un incoraggiamento, ma anzi un modo per ridere delle condizioni istintive alle quali ci stiamo pian piano abbassando per via della clausura. Presente sul catalogo Infinity, Shining è una metafora goliardica perfetta di ciò che stiamo vivendo in questo periodo. Sembra quasi che la casa ci osservi, i parenti ci asfissino, la routine sia deprimente. Manca solo la neve e la musica anni ’20, ma nei momenti peggiori potremmo quasi accorgerci di udirla. I genitori in particolare possono trovare in Jack Torrance una valvola di sfogo: avendoli in casa a tempo indeterminato – l’anno scolastico è praticamente saltato – a chi non viene per un secondo la bruciante idea di reagire in maniera poco “genitoriale”?
Come film da quarantena, Shining offre tutte le metafore sarcastiche con cui leggere la propria nuova quotidianità, in uno spazio domestico riscoperto e improvvisamente più piccolo, a misura di stress. Come i famelici cacciatori di luccicanza del film e di Doctor Sleep, però, anche nella nostra realtà le minacce verranno presto debellate, finché riusciamo a trovare il modo di non trasgredire alle regole della convivenza domestica, che nel film costano la vita ai protagonisti, a noi potrebbero costare delle pesanti condanne penali. Nessuno di noi, proprio come i Torrance, è al sicuro, anche se proprio come Jack diamo per scontato che certe cose a noi non possono succedere. Dopo tutto, le nostre case non sono l’Overlook Hotel e la quarantena non è un nemico. Come dice il direttore dell’albergo, infatti:
In effetti, come lavoro non è pesante. L’unica cosa è che si può sentire un forte senso di isolamento durante l’inverno.
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