Sebbene Werner Herzog non abbia mai visto un film di Star Wars, si è immediatamente imposto come uno dei personaggi principali del nuovo corso della saga, con un ruolo di rilievo all’interno di The Mandalorian. Il maestro del cinema ha onestamente ammesso di aver accettato la parte per questioni finanziarie, e che nonostante questo, dopo un breve colloquio con Jon Favreau – creatore della serie e caposaldo del MCU – avrebbe accettato subito di partecipare al progetto perché sovvertirebbe le regole comuni dei recenti progetti ad alto budget.
The Mandalorian è cinema alla sua massima espressione. In tutti i grandi film fantasy, gli attori si sono comportati come delle macchiette davanti al green screen, senza avere un reale contatto col contesto scenico. Ora invece, anche in questo settore, gli attori interagiscono con la scenografia, seppur costosissima, rievocando così le basi dell’esperienza artistica nel cinema.
A rafforzare questa prestigiosa lusinga, Favreau ha spiegato come il processo di progettazione di The Mandalorian sia stato piuttosto complicato, poiché sebbene la serie rispetti le regole classiche di Star Wars, con effetti visivi artigianali e marionette, c’è stato bisogno di un elevata concentrazione di CGI moderna. Fattore questo che ha resto The Mandalorian un progetto di punta della Disney, con un budget stimato di ben 10 milioni di dollari ad episodio e una seconda stagione già confermata.
Abbiamo usato la realtà virtuale sopratutto per pianificare tutto con un grande anticipo. Anche se molto di quello che si vede in The Mandalorian sono marionette, effetti speciali artigianali, trucco e audio-animatronics – quindi un ritorno allo stadio artistico, tipico di Star Wars – il bisogno di tecnologia all’avanguardia si è rivelato di fondamentale importanza.