The King è un film ispirato alla vita del giovane Enrico V d’Inghilterra di William Shakespeare ed è stato diretto da David Michôd e scritto insieme a Joel Edgerton. Tra i produttori vi è anche Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner e Liz Watts. Il cast è composto da Timothée Chalamet, Robert Pattinson, Ben Mendelsohn, Sean Harris, Lily-Rose Depp ed Edgerton. Il film è stato presentato in anteprima mondiale nella categoria “Fuori Concorso” alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia il 2 settembre 2019 ed è stato distribuito sulla piattaforma Netflix il 1° novembre 2019. The King è una rivisitazione di Henry IV Parte 1, Henry IV Parte 2 e Henry V di William Shakespeare.

Racconta di Hal (Timothée Chalamet), principe ribelle che si trova a ricoprire il ruolo di re, dopo l’improvvisa morte del padre Enrico IV (Ben Mendelsohn). Il giovane deve abbandonare il suo stile di vita trasgressivo per prendere il comando del regno e destreggiarsi con il caos lasciato del padre, sotto il consiglio di Sir Michael Williams (Sean Harris). Per fare ciò chiede al suo amico di lunga data Sir John Falstaff (Joel Edgerton) di unirsi a lui. Dopo che Hal viene nominato come nuovo re, Enrico V, dichiara guerra alla Francia e si trova a combattere la battaglia di Agincourt, affrontando anche il Delfino di Viennois (Robert Pattinson). Successivamente, in accordo con il re di Francia, Enrico V sposerà Caterina di Valois (Lily-Rose Depp).

Regia e cast eccezionali, sceneggiatura da manuale

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Nel 2013 era stato annunciato che Joel Edgerton e David Michôd avevano collaborato alla stesura di un adattamento delle opere di Shakespeare su Enrico IV e V, inizialmente per la Warner Bros. Nel 2018 invece, Netflix diventa il distributore ufficiale del film. Michôd, il regista, è noto anche come sceneggiatore, produttore e attore australiano. Tra i suoi lavori più famosi troviamo Animal Kingdom, The Rover e War Machine. In The King, Michôd ha voluto rivisitare la storia di Enrico V, mantenendo però, le abitudini del tempo. Per quanoto riguarda il cast, non si può che rimanere stupefatti. In primis, Timothée Chalamet, che aveva solo 22 anni quando ha girato il film, ha dato un’interpretazione eccezionale, immedesimandosi perfettamente nei panni di re Enrico V. Passa dal ragazzo ribelle e inadatto alla vita di corte, a prendere in mano le redini del regno d’Inghilterra e del destino dei suoi abitanti. Chalamet ha reso perfettamente l’idea che Michôd voleva dare alla sua versione di Enrico: un re che vuole la pace, non la guerra. Chalamet riesce inoltre a sostenere lo sguardo con Robert Pattinson, quando viene apertamente minacciato e insultato da quest’ultimo, in modo più che ironico.

Tra le scene più impegnative, anche fisicamente, possiamo sicuramente notare la battaglia di Agincourt, dove il talento di Chalamet viene messo in risalto mentre combatte e, anche alla fine, quando si commuove ritrovando il caro amico Falstaff senza vita, sul campo di battaglia fangoso. Chalamet si ferma qualche minuto a compiangerlo, rendendo il momento emozionante e soprattutto umano, qualcosa di scontato per l’epoca, soprattutto in tempi di guerra. Ha reso perfettamente l’idea del re buono, nonostante avesse dato inizio alla battaglia contro la Francia. Una delle sfide più difficili che ha dovuto affrontare Chalamet è sicuramente stata quella dell’accento britannico, applicato ad un inglese shakesperiano. L’attore è americano con origini francesi, ma nonostante ciò, la sua pronuncia è assolutamente degna di quella di un vero re d’Inghilterra.

Un dialogo in particolare in cui è emersa la sua padronanza dell’accento inglese, è stato sicuramente quello che ha fatto ai suoi uomini prima di andare in guerra, dove è stato più che convincente e assolutamente impeccabile. Chalamet si è spinto all’inverosimile con questa performance, interpretando un ruolo completamente diverso da quelli svolti fino ad ora. Anche la performance di Robert Pattinson è stata sorprendente. E’ entrato talmente bene nel personaggio che è sembrato gli venisse naturale, quasi come se non avesse fatto il minimo sforzo. In realtà, anche per lui è stata sicuramente una sfida allenarsi sull’accento. Mentre Chalamet ha dovuto acquisire un accento inglese, Pattinson ha dovuto recitare con accento francese, compito per niente facile visto che è anglosassone. Ma ha affrontato la sfida in modo più che egregio, risultando credibilissimo. Questo ruolo lo ha reso una rivelazione, più di quanto già non lo fosse.

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Edgerton è stato formidabile. Anche se all’inizio del film Falstaff non da l’idea di essere affidabile, l’attore dimostra invece che il personaggio è un punto di riferimento e mentore per il suo amico Hal. La battaglia finale ha sicuramente messo anche lui fisicamente a dura prova, ma la sua performance è stata grandiosa. Edgerton ha saputo dimostrare la saggezza e lealtà di Falstaff, e soprattutto il suo supporto con il re, sia quando quest’ultimo si trova ad affrontare il Delfino di Viennois faccia a faccia, sia prima di affrontare la battaglia decisiva. Edgerton e Chalamet fanno risaltare il legame che avevano i personaggi storici, poiché uniti dalla caratteristica che avevano in comune: la riluttanza verso Enrico IV e il modo in cui aveva guidato il suo regno fino ad allora. Insieme hanno fatto il possibile per salvare il paese, come se fossero entrambi al comando del potere e di conseguenza del destino d’Inghilterra. Edgerton ha trasmesso tutta la passione e grinta che aveva Falstaff di andare su quel campo di battaglia e combattere per il suo re e popolo.

Sean Harris e Ben Mendelsohn sono stati altrettanto grandiosi, ricoprendo i loro ruoli alla perfezione. Specialmente nella parte finale del film, dove vi è uno scontro fra Enrico V e Sir Willliams, emerge un acceso dialogo che Harris e Chalamet eseguono in modo impeccabile. Per quanto riguarda il ruolo di Lily-Rose Depp invece, non si può dire lo stesso. La sua perfomance è molto breve e nonostante il suo monologo sia molto importante per lo svolgimento della storia, non ha saputo valorizzarlo abbastanza. Quando si rivolge al personaggio di Chalamet per la prima volta, da una sorta di idea di donna emancipata, cosa che però non era plausibile all’epoca. Il suo tono è piatto e mantiente uno sguardo languido, che non trasmette abbastanza per l’importanza della scena. È anche importante menzionare che, Tom Glynn-Carney (Henry Percy) e Dean-Charles Chapman (Tommaso di Lancaster, fratello di Enrico V) nonostante le loro brevi apparizioni, hanno saputo dare un’interpretazione all’altezza di questo film.

Nonostante The King parta lentamente, è facile seguire la trama e immergersi nella vena storica. Si riprende poi velocemente, soprattutto quando Francia e Inghilterra entrano ufficialmente in conflitto. Il montaggio di The King è stato a cura di Peter Sciberras, che ha svolto un grande lavoro. Specialmente durante la battaglia finale, lo spettatore riesce a vivere il momento e a percepire il livello di tensione trasmesso. Per quanto riguarda la scenografia, di Fiona Crombie, si può dire che è stata curata nei dettagli, dove di certo non mancano elementi principali dell’epoca. Il film è stato girato fra giugno ed agosto del 2018 a Szilvásvárad, in Ungheria e nel Lincolnshire, in Inghilterra. Adam Arkapaw si è occupato della fotografia, a dir poco magnifica. Le luci, le ombre e i colori sono perfettamente adatti alle ambientazioni e ben curati. La scelta delle angolazioni delle riprese, i primi piani e le profondità di campo, sono molto efficaci. Anche la colonna sonora del film viene facilmente apprezzata, grazie alle intense musiche di Nicholas Britell. Sono di grande impatto e fanno risaltare i momenti salienti, come ad esempio l’incoronazione del re.

The King ha avuto una promozione degna di nota

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Non è da tralasciare la promozione di The King. Il regista e gli attori principali del cast, hanno preso parte a ben quattro anteprime di The King in tutto il mondo: a partire dal Festival di Venezia, hanno poi presentato il film anche a New York, al London Film Festival, a Busan (Sud Corea) e a Sydeny (Australia). Il film è stato talmente atteso che i fan presenti ad ogni red carpet erano numerosissimi. Inoltre, a Busan, i fan erano talmente impazienti di assistere all’anteprima, che i biglietti per partecipare sono andati sold out pochissimi minuti dopo dalla messa in vendita. Al red carpet di Venezia, il giovanissimo Chalamet è stato particolarmente acclamato, e ha dedicato maggior parte del tempo ai suoi fan per scattare foto e firmare autografi. E’ stato il suo primo red carpet a Venezia, ma non fatichiamo a credere che ce ne saranno altri, dato il suo innegabile talento.

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  • Regia
  • Recitazione
  • Sceneggiatura
  • Fotografia
  • Colonna sonora
4.9

Riassunto

Nonostante The King parta lentamente, è facile seguire la trama e immergersi nella vena storica. Si riprende poi velocemente, soprattutto quando Francia e Inghilterra entrano ufficialmente in conflitto. Le luci, le ombre e i colori sono perfettamente adatti alle ambientazioni e ben curati. Chalamet ha reso perfettamente l’idea che Michôd voleva dare alla sua versione di Enrico: un re che vuole la pace, non la guerra. Chalamet riesce inoltre a sostenere lo sguardo con Robert Pattinson, quando viene apertamente minacciato e insultato da quest’ultimo, in modo più che ironico.

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