Molto più di una semplice opzione di intrattenimento, questa è una serie di opere d’arte sotto forma di pellicola. Sono storie che mostrano ingiustizie e pessimismo nel mondo, che mostrano il negativo dell’esistenza e i momenti difficili della vita. Tutti i film citati sono veri e propri capolavori, purtroppo diventati obsoleti per le dense questioni sugli argomenti. Tuttavia, sono opere concettualmente pesanti, che richiedono molto dal loro spettatore, non essendo adatto a tutti i tipi di utilità.
La fiammiferaia (Aki Kaurismäki, 1990)
Mentre soffre per i comportamenti distruttivi dell’ambiente sociale in cui si trova, una giovane donna risolve la situazione assumendo un atteggiamento estremo. Questa perla appartiene al regista finlandese Aki Kaurismaki, l’unico lavoro che ha prodotto e che evidenzia tutte le parole negative che ha una società tradizionale. Ottimo film sui momenti difficili della vita, estremamente importante.
Solo contro tutti (Gaspar Noé, 1998)
Il film mostra la quotidianità di un macellaio senza scrupoli, spiegando ogni situazione anomala della sua vita. Disgregante nel suo apparato generale, Solo contro tutti è un film scoraggiante in ogni scena esposta, non raccomandato a tutti gli effetti, sebbene non sia riconosciuto come assertivo nelle sue decisioni.
Platoon (Oliver Stone, 1986)
Uno dei film di guerra più scioccanti nella storia del cinema, Platoon parla degli eventi che si svolgono in Vietnam, mostrando come l’uomo sia influenzato dai corpi del mondo e possa agire in modo distruttivo. Un vero capolavoro del regista Oliver Stone. Il film vede protagonisti Willem Dafoe, Johnny Depp e Charlie Sheen.
Little Children (Todd Field, 2006)
Il film esplora la vita di alcuni personaggi distinti, solo con legami irregolari del loro percorso. Little Children è un film rustico, che porta solo componenti ingrati nella sua trama. Forse il termine esatto non è pessimista nell’essenza del compendio delle scene, ma piuttosto realistico. L’eccezionale Kate Winslet è la protagonista di questa storia sui momenti difficili della vita.
Taxi Driver (Martin Scorsese, 1976)
Un tassista si ritrova sempre più coinvolto in una spiacevole realtà nelle notti di New York. A poco a poco, l’uomo, avvolto da una routine solitaria, inizia a perdere il contatto con la realtà, mettendo a rischio la sua sanità mentale. Appartenente al cinema di Martin Scorsese, Taxi Driver mostra una vasta gamma di eventi negativi presenti nel genere umano, e allo stesso tempo un senso di colpa sugli eroi della trama, mostrando i momenti difficili della vita come un vortice psicologico autodistruttivo.
Luci d’inverno (Ingmar Bergman, 1963)
Un sacerdote, attraverso gli eventi sempre più crudeli che lo circondano, perde la sua fiducia nelle complessità che comprendono la sua scelta di vita, soffrendo per essa e danneggiando le persone che frequentano la sua chiesa. Il capolavoro di Ingmar Bergman è un film potente e freddo a modo suo, che porta una realtà molto sostanziale della vita umana. Qui, il genio di Bergman dà ancora più densità al soggetto pesante, offrendo allo spettatore un’esperienza unica.
Happiness (Todd Solondz, 1998)
Portando diversi frammenti della vita di vari personaggi, questo film mostra l’intrinseca ricerca umana della figura della felicità, esponendo, infatti, esattamente il contrario. Audace, Happiness è un’opera che rende esplicito ogni arco irregolare contenuto in una società patologica tradizionale. Un film che mescola commedia e dramma, mostrando sempre il lato marcio dell’umanità.
Il nastro bianco (Michael Haneke, 2009)
Ambientato in un piccolo villaggio tedesco poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, questo film mostra il tentativo dei residenti locali di scoprire i responsabili di atti strani e crudeli. Diretto da Michael Haneke, Il nastro bianco parte da una premessa individualistica, delineando una figura del male che si adatta a un singolo individuo, a un punto di vista collettivo e terrificante, denunciando il male come intrinseco alla nostra origine. Un grande film, che tuttavia carica molto lo spettatore a livello psicologico.
Il sospetto (Thomas Vinterberg, 2012)
Dopo essere stato accusato da un bambino di un abuso che non aveva commesso, un innoquo insegnante cambia completamente la sua vita, cercando una via d’uscita da quel danno quasi irreparabile. Perla del cinema danese, Il sospetto denuncia la stupidità collettiva contenuta in una società, studiando ogni meandro distruttivo che comprende i comportamenti di vari individui che agiscono con una mentalità di massa.
Furore (John Ford, 1940)
Dopo che la loro proprietà è stata usurpata, una famiglia è costretta ad attraversare il paese in un vecchio camion in cerca di un nuovo posto dove vivere. Questo capolavoro di John Ford è un film che purtroppo rimane attuale, con temi crudeli che continuano a succedere nello stesso modo, esponendo un panorama spaventoso dei passi umani nel mondo.