Annabelle 3, nuovo capitolo dell’universo cinematografico dedicato ai coniugi Warren, sta incassando un successo dopo l’altro se si parla di box-office, ma tutto questo non basta a renderlo un buon film. Girato interamente nel 2018 ed appena uscito nei cinema, Annabelle Comes Home è il terzo capitolo dedicato esclusivamente alla bambola più famosa del cinema e del mondo dell’occulto. Qualcosa però nel film sembra andare storto, e non riesce a convincere il pubblico fino in fondo come invece avevano fatto titoli come The Conjuring e The Nun.
Annabelle 3 rinuncia a Ed e Lorraine nella risoluzione del problema
Ambientata dopo i fatti raccontati nel 2014 in Annabelle, la storia di Annabelle Comes Home ricomincia proprio da qui: i coniugi Warren sono appena venuti a contatto con la bambola per la prima volta e la stanno portando a casa loro, ma già durante il viaggio si accorgono della pericolosità dell’artefatto, che inizia a far materializzare anime non proprio amichevoli. Una volta arrivati a casa e constatato che, per Annabelle, non è sufficiente una benedizione per tenere a bada la sua malvagità, i Warren decidono dunque di posizionarla nella teca che tutti abbiamo imparato a riconoscere nel corso del tempo, e della saga. Diversi cartelli tengono a precisare che nessuno può toccare la bambola o avvicinarsi ad essa. “Il male è contenuto”, dice Lorraine dopo aver chiuso la teca, ma non è sconfitto. Da questo momento inizia il vero cuore del film, che però ricalca pericolosamente i vecchi clichet degli horror/thriller americani come Chiamata da uno sconosciuto, o qualsiasi altro film che ha come protagonisti degli adolescenti.
Gli Warren devono lasciare la casa per un paio di giorni e viene chiamata la baby-sitter Mary Ellen per badare alla figlia Judy. Un compleanno da festeggiare, unito all’ostracismo condotto dai compagni di classe di Judy verso la sua famiglia a causa di un articolo sul lavoro dei genitori, sono gli ingredienti che portano Daniela, amica di Mary Ellen che da poco ha perso il padre, a voler rimanere a casa dei Warren ad ogni costo, nel tentativo di poter entrare in contatto con il genitore. Proprio grazie a Daniela Annabelle porterà in vita, uno ad uno, gli artefatti contenuti nella stanza poi diventata museo privato dedicato all’occulto dei Warren. A dover riparare alla situazione stavolta non saranno i due demonologi, ma Judy insieme a Daniela, con l’aiuto dell’amico delle due, Bob.
Annabelle 3 e i suoi punti discutibili
Nonostante il clamore che si è scatenato per l’arrivo del film, la pellicola non riesce a soddisfare le aspettative dei fan, che si ritrovano a vedere un film piuttosto privo di momenti spaventosi, che però trova una sua riuscita proprio nella tensione che suscita negli spettatori, resa possibile anche dal sapiente uso delle inquadrature, che difficilmente porta un personaggio ad avere una posizione centrale sullo schermo ed a riempirlo, e dalla quasi totale assenza della musica, che nella sala del cinema crea un silenzio assordante. La pellicola sembra essere divisa in due parti: la prima, in cui si prepara lo spettatore allo scontro vero e proprio che avviene solo nella seconda parte del film senza esclusione di colpi, che vede i 4 protagonisti a scontrarsi ognuno con un diverso demone prima di riuscire a riunirsi far tornare Annabelle all’interno della teca.
Annabelle 3 sembra avere dunque tutto quello che un film dedicato ad uno degli artefatti più potenti di tutti i tempi non dovrebbe avere: una serie di luoghi comuni senza fine, che vanno dall’assenza dei genitori in casa fino alla nebbia che avvolge l’abitazione, senza dimenticare la scena del “mostro sotto le lenzuola”. Che sia stato proprio questo quello che volevano creare il regista Gary Dauberman insieme a James Wan, che si è occupato del soggetto di Annabelle Comes Home? Possibile, anche se vista l’esperienza di Wan, che vanta tra le sue pellicole Saw, la saga di Skeleton e The Conjuring- Il caso Enfield, in cui i protagonisti sono proprio i coniugi Warren, sembra alquanto strano.
Se poi uniamo a questo anche il curriculum di Dauberman, che vanta tra i titoli The Nun, Annabelle 2 ed It, la poca riuscita del film sembra ancora più singolare. Buona parte del possibile insucesso, almeno per quanto riguarda l’atmosfera generale, si deve sicuramente all’assenza dei Warren per quasi tutto il film. Vera Farmiga e Patrick Wilson sono il fulcro delle loro stesse storie, e non vederli sullo schermo fa quasi sembrare di vedere completamente un’altro film. Si attende momento dopo momento un colpo di scena che porti i due a varcare la soglia di casa, ma su questo rimaniamo delusi. Film consigliato? Sì, ma solo se non volete provare il brivido dei capitoli precedenti.
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Riassunto
Annabelle 3 sembra avere dunque tutto quello che un film dedicato ad uno degli artefatti più potenti di tutti i tempi non dovrebbe avere: una serie di luoghi comuni senza fine, che vanno dall’assenza dei genitori in casa fino alla nebbia che avvolge l’abitazione, senza dimenticare la scena del “mostro sotto le lenzuola”. Buona parte del possibile insucesso, almeno per quanto riguarda l’atmosfera generale, si deve sicuramente all’assenza dei Warren per quasi tutto il film. Vera Farmiga e Patrick Wilson sono il fulcro delle loro stesse storie, e non vederli sullo schermo fa quasi sembrare di vedere completamente un’altro film. Si attende momento dopo momento un colpo di scena che porti i due a varcare la soglia di casa, ma su questo rimaniamo delusi. Film consigliato? Sì, ma solo se non volete provare il brivido dei capitoli precedenti.