Avengers: Endgame avrebbe potuto essere un film ancora più forte e soddisfacente, se la scena più mistica e cruciale di Iron Man non fosse stata tagliata. Sebbene sarà Spiderman: Far From Home a mettere la parola fine alla Fase 3 dell’Universo Marvel, Avengers: Endgame rimane la chiusura ideale e completa della Saga dell’Infinito. E non solo per via dell’annichilimento di Thanos (Josh Brolin) e del suo proposito di riequilibrare la galassia, ma anche per la conclusione delle storyline e delle evoluzioni di alcuni personaggi cruciali. I momenti finali di Endgame vedono un anziano Captain America (Chris Evans) ritirarsi dalle scene supereroistiche e Thor (Chris Hemsworth) abdicare al trono di Asgard. Questi eventi avvengono a seguito del funerale di Tony Stark (Robert Downey Jr.). Quest’ultimo, lo ricordiamo, morto dopo aver usato il Guanto dell’Infinito per sconfiggere Thanos.
La morte di Iron Man è senza dubbio uno dei momenti più emozionanti di Avengers: Endgame. In effetti è apparsa, in definitiva, la scelta più logica ed evocativa: il personaggio che aveva iniziato l’MCU è quello che ne ha anche chiuso la Saga più importante di tutte. Il sacrificio di Stark poi conclude eccezionalmente l’evoluzione caratteriale del personaggio, passato dall’essere un “miliardario, playboy e filantropo” a un eroe con la “e” maiuscola. Nella trilogia standalone ha combattuto contro i suoi personali demoni ed ha abbracciato le proprie responsabilità attraverso un inaspettato eroismo. Ad ogni modo, pare che la sequenza clou che lo ha visto protagonista fosse anche potenzialmente più impattante, a livello emozionale, se solo i fratelli Russo avessero osato maggiormente.
Iron Man e il Mondo dell’Anima
Nello scioccante terzo atto di Infinity War, Thanos riunisce tutte le Gemme dell’Infinito e schiocca le dita, ma inizialmente non vediamo gli effetti di tale gesto. Vediamo infatti il Titano Pazzo trasportato in una sorta di dimensione parallela, un regno di apparente calma dominato da una soffusa luce arancione. In questo luogo egli trova la figlia adottiva Gamora (Zoe Saldana). Un’apparizione molto strana in quanto, in primis, quest’ultima è stata sacrificata proprio da Thanos per ottenere la Gemma dell’Anima. Inoltre ella appare al padre da bambina, sebbene sia stata uccisa in età adulta. La sequenza ha portato a svariate speculazioni dopo la release di Infinity War. I fan ritengono che quel piano, definito Mondo dell’Anima, sia interno alla famigerata Gemma dell’Anima, dove le coscienze di tutti gli altri eroi polverizzati dal Guanto si sarebbero riuniti, pronti a risorgere in Avengers: Endgame.
Come sappiamo, il sequel mostra il viaggio nel tempo dei sopravvissuti per recuperare le Gemme e annullare le azioni di Thanos. Nella pellicola non si fanno riferimenti a questo enigmatico Mondo dell’Anima, stranamente. Ed infatti, inizialmente le cose non stavano così. In una recente intervista, i fratelli Russo hanno confermato che, proprio come Thanos, Tony Stark avrebbe dovuto a sua volta ritrovarsi in quella sorta di mondo parallelo dopo il suo schiocco. Qui avrebbe dovuto incontrarsi con la figlia Morgan, ma con una versione più grande di quella di 5 anni vista all’inizio del film. Il ruolo sarebbe stato interpretato da Katherine Langford, star di Tredici. Questo incontro metaforico è stato filmato, ma i Russo hanno poi deciso di rimuoverlo, a causa della confusione creata nel pubblico di prova.
Endgame rende giustizia alla morte di Iron Man in modo diverso
Come sapete, Endgame finisce con Tony Stark che schiocca le dita e stermina l’esercito di Thanos, e Thanos stesso. Successivamente deve però soccombere alla potenza del Guanto, che non è concepito per i comuni mortali. Peter Parker (Tom Holland), Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) e gli altri eroi appaiono poi al funerale di Tony, dove viene mostrato un messaggio in ologramma pre-registrato da lui stesso. Difficile capire se questa scena fosse alternativa a quella nel Mondo dell’Anima o meno, ma è probabile che sia stata aggiunta in seguito, visto che Stark si rivolge prevalentemente alla figlia. Ricordando la tendenza del personaggio a pensare sul lungo periodo, la scena è certamente coerente con il suo percorso, e quindi non stona di certo. A livello emozionale, però, la scena più commovente del film rimane così quella del ritrovo tra Ant-Man (Paul Rudd) e la figlia Cassie (Emma Fuhrmann). La fine scelta per Iron Man non va perciò ad inficiare il percorso del personaggio, ma in parte toglie qualcosa alla pellicola nel suo complesso.
Viene a mancare il confronto totale con Thanos
Il viaggio di Tony Stark è stato raccontato in oltre 10 anni di franchise. Ma a dispetto della sua importanza, egli diventa in realtà parte di qualcosa di molto più ampio, ovvero la guerra a Thanos. Avengers: Endgame è infatti, idealmente, il prosieguo di Infinity War, la seconda parte verrebbe da dire. Stando così le cose, la mancanza di un riferimento al Mondo dell’Anima diventa una mancanza più importante del previsto. Le sequenze su Vormir sono infatti volutamente molto simili, e la stessa colonna sonora è uguale mentre muoiono Gamora e Natasha Romanoff (Scarlett Johansson). Si può dire che siano girate a specchio. Mancando una versione del Mondo dell’Anima in Endgame, dunque, i film finiscono per discostarsi leggermente.
Non sappiamo dove sarebbe stata montata specificamente la scena, ma avrebbe ricalcato, nelle modalità, quella di Infinity War. Si sarebbe dunque svolta, come confermato dai Russo, in questo modo.
La futura Morgan avrebbe discusso del sacrificio di Tony. Avrebbe chiesto: “Chi hai salvato?” e Tony avrebbe risposto “Tutti quanti”, prima che lei lo perdonasse.
Oltre a ristabilire un equilibrio tra le due pellicole, questa scena avrebbe poi ribadito le similarità tra Thanos e Iron Man. Oltre ad essere estremamente potenti e “tormentati dalla conoscenza“, sentono entrambi la responsabilità di salvare le persone intorno a loro, sebbene in modi diametralmente opposti. I due sono anche protagonisti allo stesso modo di due schiocchi che hanno effetti decisamente diversi. Nonostante ciò, questa connessione così accentuata va un pò a perdersi in Infinity War, forse anche a causa della presenza di molti differenti personaggi.
Potenzialmente, però, la connessione viene a perdersi proprio a causa della mancanza di quella specifica scena, e del parallelo “cosa ti è costato/chi hai salvato“. Questo avrebbe appunto mostrato più nettamente le differenza tra i due, e il motivo per cui il villain interpretato da Josh Brolin, nonostante le sue “buone intenzioni”, sia effettivamente un cattivo e non un buono. Thanos uccide per poter salvare l’universo per sè, Tony dà la propria vita perchè gli altri possano vivere in pace. Avrebbe dato così la definizione stessa e complessiva di eroismo, così come è stato concepito non solo in Avengers: Endgame, ma in tutto l’Universo Marvel: non sono le intenzioni il punto, ma la volontà di sacrificare ogni cosa, anche la propria stessa vita, per la salvezza altrui. Volere il bene di tutti, anche il proprio, è facile. Volerlo anche a discapito del proprio è da veri eroi.