Non si può riassumere 2001: Odissea nello spazio (1968) in poche parole, bensì il film di Kubrick va vissuto come un’esperienza onirica. Questa straordinaria opera cinematografica del regista è uno dei fondamentali e meglio realizzati film di fantascienza. Tratto dal racconto di Arthur C. Clarke The Sentinel (1948), in contemporanea con 2001: Odissea nello spazio venne pubblicato il libro omonimo. Nel 2018 L’American Film Institute lo ha valutato al quindicesimo posto nella classifica dei film migliori di tutti i tempi.

Il lungometraggio inizia con delle  scimmie che scoprono come utilizzare gli oggetti come armi dopo aver contemplato uno strano monolito nero. Dopo una delle più celebri match cutdella storia del cinema, Stanely Kubrick sposta l’attenzione dalle armi dei primati alle astronavi che orbitano intorno alla terra nel 1999. Proprio in una di esse il dottor Heywood Floyd si reca verso la luna, dove con altri astronauti va verso un cratere dove trova lo stesso monolito. Diciotto mesi dopo, un gruppo di astronauti parte per una misteriosa missione verso Giove. Il loro compagnia vi è HAL9000 un super computer molto intelligente. Tuttavia i comportamenti di quest’ultimo saranno sempre più strani nel corso del viaggio…

 La musica classica

2001: Odissea nello Spazio CinemaTown.it

Oltre all’incredibile uso che il regista ha fatto degli effetti speciali e alle straordinarie inquadrature, il film è famoso anche per l’utilizzo della musica. Kubrick scelse di utilizzare molti pezzi di musica classica. Celebre è il “valzer” delle astronavi sul tempo de Sul bel Danubio blu (1866) di Johann Strauss. Forse ancora più cruciali sono le note di Così parlò Zarathustra (1896) di Richard Strauss che risuonano all’inizio e alla fine dell’opera.

Essenziali furono anche le musiche del compositore contemporaneo Györg Ligeti. Il musicista tuttavia era all’oscuro dell’utilizzo dei suoi pezzi per 2001: Odissea Nello Spazio. Di fatti non solo Kubrick non avvisò il compositore di questo, ma il regista modificò le opere di Ligeti per meglio adattarle al film. Per queste ragioni il compositore fece causa a Kubrick, ma risolto il problema legale, però, i due continuarono a collaborare per altri film. L’utilizzo del sonoro in 2001: Odissea nello Spazio è unico, Kubrick infatti ha evitato di utilizzare pezzi musicali in mezzo alle scene di dialogo e viceversa.

La colonna sonora di Alex North

2001: Odissea nello Spazio CinemaTown.it

Come ricordato in un interessante articolo di Far Out Magazine i piani iniziali per la musica nel film erano molto diversi. Kubrick contattò il compositore Alex North che aveva già collaborato con lui per Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964) e Spartacus (1960) per realizzare una colonna sonora originale. Questa venne realizzata, ma il regista decise durante la fase di montaggio di optare per della musica preesistente. Questa è una scelta che Kubrick ha fatto moltissime altre volte nel proseguo della sua carriera, e che si è rivelata molto efficace. Lo stesso regista notò che: 

Per quanto possano essere bravi i nostri compositori da film loro non sono Beethoven, Mozart o Brahms. Perché usare della musica di qualità mediocre quando si ha a disposizione molta buona musica orchestrale proveniente dal passato e dai giorni nostri?

Quando si sta montando un film è utile provare una serie di differenti pezzi musicali per vedere come questi si amalgamano con la scena. Con un po’ più di attenzione e pensiero, queste scelte temporanee possono diventare la colonna musicale finale.

Il regista a dirla tutta aveva già intenzione sin dall’inizio di inserire pezzi di musica classica. Tuttavia la produzione lo costrinse a utilizzare brani di Alex North, che compose molta della musica per la prima parte del film. Col passare del tempo, non gli venne richiesto da Kubrick alcun ulteriore brano con la scusa che nella parte finale non ci sarebbe stata musica. Il compositore seppe che il suo operato non era stato utilizzato durante la Premiere del film, nonostante Kubrick lo avesse praticamente torturato per raggiungere una composizione che lo compiacesse, e il musicista fu ovviamente molto deluso da questa decisione e affermò:

Che posso dire? è stata una grande ma frustrante esperienza e nonostante le reazioni discordanti ottenute rispetto alla musica, penso che l’approccio Vittoriano con il suono armonico mitteleuropeo non stesse bene con i concetti brillanti di Kubrick e Clarke.

Nonostante questo la versione di North è stata recuperata negli anni duemila ed ora è possibile ascoltarla ed immaginare come sarebbe cambiato quel film.

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