La figlia ventenne di Michael Jackson, Paris Jackson, ha parlato del suo defunto padre in seguito al controverso documentario Leaving Neverland, e alle accuse di abusi sessuali in esso contenute, definito dal patrimonio musicale del re del pop come uno “scandaloso assassinio di un personaggio pubblico”. Rispondendo al tweet di una fan durante questa settimana, la quale ha chiesto perché fosse stata così tranquilla riguardo a Leaving Neverland, Paris Jackson ha dichiarato in una serie di tweet:

Non c’è nulla che io possa dire che non sia già stato detto in difesa di mio padre. Taj sta facendo un ottimo lavoro da solo, perfetto direi, e lo sostengo, ma non è nel mio ruolo rilasciare commenti.

Riguardo un quadro più ampio, sto solo provando a far stare tutti sereni e a lasciar correre, ad essere tranquilla e a pensare alla cosa in maniera più ampia.

Nella dichiarazione, Paris Jackson si riferisce al nipote di Michael, Taj Jackson, che ha difeso il cantante contro le accuse fatte nel documentario, aggiungendo che sta perfino lavorando ad un suo personale reportage filmico, dichiarando:

Non si tratterà di qualcosa di effimero, oh no. Non sarà una semplice messa in mostra delle qualità di Michael Jackson, si tratterà anzi di mostrare tutte le notizie a suo favore raccolte in tre decenni. Presenterò i fatti e intervisterò tutti coloro che lo hanno precedentemente accusato.

La famiglia di Paris Jackson non sta avendo un momento favorevole, a causa dello strascico mediatico alquanto irrispettoso che i fomentatori del documentario hanno scagliato contro Michael e la sua eredità musicale. In Canada, alcune radio hanno bandito i brani del cantante e Matt Groening, creatore de I Simpson, ha avallato la decisione di Fox di rimuovere l’episodio in cui il cantante ha doppiato uno dei personaggi.

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