John Turturro e i produttori de Il nome della rosa hanno svelato il loro ambizioso adattamento in lingua inglese del misterioso omicidio raccontato da Umberto Eco nell’omonimo romanzo, in vista del lancio globale al quale la Rai darà il via questa sera. I produttori e i giornalisti nostrani, hanno grandi aspettative per questa serie, che amplierà il panorama internazionale delle produzioni Made in Italy. Il nome della rosa è costata trenta milioni di dollari, durerà otto episodi ed è stata prodotta dallo sforzo congiunto di 11 Marzo, Palomar e Rai Fiction. Uscirà negli Stati Uniti, su AMC, dal primo maggio.

John Turturro, che interpreta il personaggio principale – il francescano Guglielmo di Baskerville, storicamente interpretato da Sean Connery – ha dichiarato che il romanzo di Eco, venduto con più di cinquanta milioni di copie in tutto il mondo dalla sua prima pubblicazione nel 1980, risulta essere ancora molto attuale al giorno d’oggi.

C’è una struttura di potere – la chiesa – che rappresenta anche il governo e la politica, poi viene la repressione delle donne. C’è la questione del celibato e della negazione della scienza, e ovviamente la filosofia. Il nome della rosa è stato, ed è, un modo per combattere qualsiasi tipo di estremismo.

Anche se amo Sean Connery, non sarebbe stato utile paragonarmi alla sua versione di Guglielmo – che per altro non ho ancora mai visto – un monaco del XIV secolo che indaga sugli omicidi avvenuti in un’abbazia sperduta dell’Italia.

Ad interpretate lo spietato inquisitore Bernardo Gui, nella serie tv de Il nome della rosa, c’è Rupert Everett, mentre Michael Emerson sarà l’abate. Il cast internazionale include anche l’emergente star tedesca Damian Hardung, che interpreta la spalla di Guglielmo. Il cast italiano – che Turturro ha elogiato per la grande capacità di recitare in un inglese perfetto – include Fabrizio Bentivoglio come Remigio, Roberto Herlitzka come il monaco anziano Alinardo e Greta Scarano, che ricopre un doppio ruolo.

Eleonora Andreatta, direttrice della Rai, ha puntualizzato su un aspetto fondamentale della produzione de Il nome della rosa, ossia le riprese in Cinecittà a Roma, definendo la serie un esempio di come si possa essere intellettuali e popolari allo stesso tempo. Ha inoltre affermato che questo adattamento televisivo è stato già venduto alle emittenti di centotrenta paesi, segno questo che denota la crescente fiducia che le produzioni italiane sono in grado di suscitare.

Il nome della rosa, thriller medievale già da tempo nella cultura popolare, segna la prima volta da decenni che un dramma italiano viene messo in onda sulla BBC in una fascia oraria di punta, come ha detto il produttore Matteo Levi, che ha dato origine al progetto. La serie debutterà questa sera, 4 marzo, alle 21.25 su Rai1.

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