Come riportato all’inizio di questo mese, Emma Thompson ha deciso di abbandonare il suo ruolo di doppiatrice nel film d’animazione di Skydance, Luck, dopo che la compagnia ha deciso di assumere John Lasseter come direttore all’inizio del 2019.
Lasseter è arrivato a Skydance dopo che Disney lo ha condannato per le accuse di molestie sessuali. Lasseter ha ammesso di aver avuto comportamenti non consoni durante il suo lavoro alla Disney, il che ha incluso anche abbracci inappropriati.

I rappresentanti della Thompson hanno detto al Los Angeles Times che l’attrice ha iniziato a parlare di abbandono non appena è stato fatto l’annuncio dell’assunzione di Lasseter il 9 Gennaio. L’attrice si è poi ritirata il 20 Gennaio. Non solo la Thompson ha abbandonato il progetto, ma ha anche scritto una lettera al management di Skydance, mettendo in discussione sia l’assunzione di Lasseter che le ripercussioni di questa decisione. Il Times ha pubblicato la sua lettera per intero.

Come sapete, mi sono ritirata dalla produzione di Luck – sotto la direzione del grande Alessandro Carloni. Mi pare bizzarro che voi e la vostra compagnia vogliate considerare l’assunzione di qualcuno come il Signor Lasseter che ha avuto comportamenti poco consoni, considerato anche il clima attuale in cui le persone con il tipo di potere che avete voi possono prendere certi provvedimenti.

Il succo della lettera della Thompson è una serie di domande che sfida la decisione di Skydance. Una parte del contratto di Lasseter include il suo obbligo a comportarsi professionalmente, ma come Thompson appunto fa notare:

Se un uomo ha toccato delle donne inappropriatamente per decadi perché una donna vorrebbe lavorare per lui se l’unico motivo per cui lui non la sta toccando ora è perché glielo impedisce il contratto?
Tanto è stato detto sul dare una seconda possibilità a Lasseter. Ma presumibilmente lui sta pagando milioni di dollari per avere quella seconda possibilità. Quanto vengono pagati quelli di Skydance per dargli questa seconda possibilità?

Thompson conclude la sua lettera con: 

Mi dispiace essermi tirata indietro perché amo Alessandro e penso che sia un direttore creativo incredibile. Ma posso fare solo quello che mi sembra giusto in momenti difficili come questo di transizione e sollevamento di coscienze collettivo. Sono ben consapevole che secoli di diritti sul corpo delle donne, che gli piaccia o no, non cambieranno da un giorno all’altro. O in un anno. Ma sono anche consapevole che se le persone che hanno detto la loro – come me – non prendono questo tipo di posizioni, allora le cose non cambieranno affatto al ritmo richiesto per proteggere la generazione di mia figlia.

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