Il manga più fortunato di Akira Toriyama torna sul grande schermo con Dragon Ball Super: Broly, dopo i moltissimi precedenti film. Da Dragon Ball: la leggenda delle sette sfere del 1986 ci sono state infatti ben altri 18 pellicole, a riprova del successo dei guerrieri Saiyan anche a livello economico. Le gesta di Goku, Vegeta e compagnia si rinnovano dunque con questo nuovo capitolo in linea con le produzioni degli scorsi anni.
Dragon Ball Super: Broly – sinossi
Un pianeta distrutto, una potente razza ridotta a nulla. Dopo la devastazione del pianeta Vegeta, alcuni Saiyan furono dispersi tra le stelle, destinati a fati diversi: mentre due trovarono una casa sulla Terra, un terzo fu colmato da un bruciante desiderio di vendetta sviluppando un incredibile potere. Il momento della vendetta è arrivato.
Dragon Ball Super: Broly – una origin story solida e spettacolare
Iniziamo subito dicendo che la pellicola ha tutto ciò che ci si deve aspettare: lo stile inconfondibile derivato dalle serie televisive, i combattimenti lunghissimi e spettacolari. Le ormai celeberrime Sfere del Drago sono solo sullo sfondo in questa storia, per lo meno per gran parte del tempo. Ad essere trattata con maggiore attenzione è invece la storia della genesi dell’ennesimo supercattivo.
Broly, questo il nome del guerriero, è un reietto, rifiutato dalla sua stessa gente e, paradossalmente, proprio per questo scampato alla morte insieme al padre. Insieme, alimentano da anni una insaziabile sete di vendetta e potere. La storia è spiegata piuttosto bene, senza buchi di sceneggiatura, e riesce ad essere abbastanza originale, per quanto possibile. Si tratta infatti di un cattivo atipico per i canoni di Dragon Ball, più interessante del solito.
Un cattivo con delle ragioni e con cui si può empatizzare, qualcosa di inconsueto nella saga orientale. La trama procede poi lineare e chiara, senza scadere nel banale, e riuscendo ad inserire citazioni e riferimenti alla serie che gli amanti del genere non potranno non apprezzare (“Ha un’aura potemtissima“, per dire).
Dragon Ball Super: Broly – Drago versione manga
Il rapporto tra Broly e il padre Paragas, il desiderio di vendetta del padre e le frustrazioni che riversa sul figlio, ricordano un po’ il rapporto tra Ivan e Viktor Drago in Creed 2, al cinema in queste settimane. Come i due pugili ucraini, infatti, si ritrovano da soli dopo essere stati abbandonati dalla loro stessa gente, e cercano a tutti i costi una sanguinosa vendetta. La rabbia del padre ricade dunque sul figlio incolpevole, che viene plagiato dal genitore e trascinato in una battaglia che non gli compete.
Dragon Ball Super: Broly – le radici dei Saiyan
Un altro interessante approfondimento offerto dal film riguarda le origini dei Saiyan e le loro vicissitudini sul Pianeta Vegeta. In particolare, vengono mostrati i genitori di quasi tutti i protagonisti, dal padre di Vegeta, l’omonimo Re Vegeta, a quello di Freezer, Re Cold. Insomma, una sorta di antologia di Dragon Ball, in un certo senso, che fa luce sugli inizi della saga per spiegarne il presente burrascoso. Imperdibile per gli amanti della serie.
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Riassunto
Dragon Ball Super: Broly è una sorta di antologia dell’anime di Toriyama, che in un certo senso fa luce sugli inizi della saga per spiegarne il presente burrascoso. La storia è spiegata piuttosto bene, senza buchi di sceneggiatura, e riesce ad essere abbastanza originale, per quanto possibile. Si tratta infatti di un cattivo atipico per i canoni di Dragon Ball, più interessante del solito. Imperdibile per gli amanti della serie.