Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica tornerà nelle sale in versione restaurata. Il film è stato uno dei capolavori del neorealismo e un simbolo del cinema italiano nel mondo. Dal 4 febbraio la Cineteca di Bologna distribuirà questo capolavoro in varie sale italiane. La distribuzione di questo capolavoro fa parte della stagione 2018/2019 di Il cinema Ritrovato. Al cinema; questo progetto consiste nella riproposizione di grandi classici restaurati. Precedentemente erano stati distribuiti Gli Uccelli (1963) di Alfred Hitchcock e Il settimo sigillo (1957) di Ingmar Bergman. Tra l’altro la stessa Cineteca ha realizzato il restauro del film nei suoi laboratori de L’immagine ritrovata.
Ladri di biciclette racconta la disavventura di Antonio Ricci un attacchino comunale costretto a ritrovare la propria bicicletta rubata, per evitare il licenziamento. Il piccolo figlio Bruno accompagna il poveruomo nella sua disperata ricerca. Alla fine del film scoprendo l’impossibilità di ritrovare la preziosa bicicletta Antonio tenta disperatamente di rubarne una venendo fermato e rischiando l’arresto. Il lungometraggio si conclude con la commovente immagine dell’operaio e del figlio che si tengono la mano per le strade di Roma.
Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, gli sceneggiatori più importanti del film, presero spunto da un romanzo di Luigi Bartolini per la realizzazione del film.Tuttavia il libro presenta moltissime differenze rispetto al film omonimo.Vittorio De Sica scelse di servirsi di molti attori non professionisti per realizzare questo lungometraggio. Ladri di biciclette ha vinto nel 1950 un premio Oscar onorario come miglior film straniero. Alla scorsa edizione del festival di Cannes hanno proiettato la versione restaurata del film in onore dei 70 anni dalla realizzazione.
Oltre a queste proiezioni la Fondazione Palazzo Magnani e la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia realizzeranno serie di eventi per ricordare lo sceneggiatore Cesare Zavattini che morì trenta anni fa. Si pensa sopratutto alla possibilità un convegno e una mostra.
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