Il regista Bryan Singer ha risposto alle ultime accuse che lo vedrebbero coinvolto in rapporti sessuali non consensuali con ragazzini minorenni e un uomo, che ha dichiarato di essere stato toccato su un set quando aveva tredici anni, pubblicate in una relazione di The Atlantic. In un messaggio inviato da Bryan Singer tramite un suo rappresentante, il regista ha detto:
L’ultima volta che ho detto qualcosa sull’argomento, Esquire si preparava a pubblicare un articolo scritto da un giornalista omofobo, che ha una strana ossessione nei miei confronti sin dal 1997. Dopo un’attenta verifica dei fatti e in mancanza di fonti attendibili, il giornale ha scelto di non pubblicare l’articolo.
Ciò non ha comunque impedito al giornalista di vendere il pezzo a The Atlantic, ed è davvero triste che la testata si sia abbassata a questi livelli così bassi di integrità professionali. Ancora una volta, sono costretto a ribadire che questa storia rievochi affermazioni fasulle su fatti dichiarati da mercenari.
Non è una sorpresa se il pezzo omofobo di The Atlantic sia stato pubblicato sulla scia del successo di Bohemian Rhapsody, che così facilmente gli apre la strada per approfittare del suo successo.
La rivista citata da Bryan Singer ha dichiarato di aver condotto delle indagini per un anno, parlando con più di cinquanta fonti. Gli intervistati hanno detto a The Atlantic che le loro esperienze li hanno danneggiati psicologicamente, con problemi legati all’abuso di sostanze stupefacenti, depressione e PTSD. Bryan Singer è stato licenziato due settimane prima della fine della produzione di Bohemian Rhapsody, rimanendone il regista accreditato ma senza ricevere nemmeno una nomination in nessuno dei grandi premi, dal quale è stato un grande assente, sopratutto nei discorsi dei vincitori. Cesar Sanchez-Guzman ha citato in giudizio Bryan Singer nel 2017, sostenendo che il regista lo avrebbe violentato su uno yacht nel 2003. Le accuse sono state negate e il caso è tutt’ora in sospeso.