Abbiamo tutti notato la grande quantità di critiche piovute online su Star Wars: Gli Ultimi Jedi. La pellicola di Rian Johnson è stata infatti bersagliata da moltissimi commenti negativi nei giorni appena successivi alla sua uscita. Una ricerca appena uscita rivela però che la verità potrebbe essere un’altra.

Morten Bay, rinomato ricercatore della Southern University of California, ha infatti dichiarato che il 50,9% di quei messaggi di critica nei confronti del film arriverebbe da:

Troll, hacker e attivisti politici che sostengono le cause dell’estrema destra e la discriminazione per gender, razza o sessualità.

La dichiarazione entra a far parte di una lunga pubblicazione, intitolata Armare gli Haters: Gli Ultimi Jedi e la politicizzazione strategica della cultura pop attraverso la manipolazione dei social media. Lo studioso asserisce quindi che più della metà di quei commenti sarebbe stata partorita da persone con motivazioni fortemente politiche o, addirittura, da robot.

Ha poi aggiunto che gli account dei troll avrebbero distorto le posizioni etiche e politiche della pellicola, al fine di promuovere ideali di estrema destra. Rendendo pubblico questo discorso, sono riusciti a diffondere in modo maggiormente capillare il messaggio.

Bay suggerisce inoltre che l’intensa politicizzazione moderna sia frutto dell’era Trump. Egli avrebbe infatti “innescato i propri sostenitori con un particolare tipo di messaggio politico, in aperto contrasto con i valori rappresentati in Star Wars:Gli Ultimi Jedi“. In poche parole, viste le forti idee politiche delle persone al giorno d’oggi, nel momento in cui esse vanno a scontrarsi con quelle contenute in Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i robot russi sono pronti a segnalarlo, per mostrare al popolo contro chi combattere, influenzandolo.

Dopo le elezioni in America, dunque, pare che gli hacker russi abbiano quindi colpito ancora. Verità o semplice paranoia?

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