Secondo quanto riportato da Forbes, Disney potrebbe risparmiare fino a 90 milioni di dollari col riavvio di Pirati dei Caraibi; risparmio generato dalla semplice – ma dolorosissima per i fan – rimozione di Johnny Depp dal ruolo di protagonista. Anche se la casa di produzione ha un capitale di ricchezze dall’ammontare imbarazzante – aumentata dalle sussidiarie LucasFilm, Marvel e Pixar – è più che intenzionata a continuare col franchise, per i quali  sono stati scritturati gli sceneggiatori di Deadpool Rhett Reese e Paul Wernick, incaricati del riscatto al botteghino, avendo La Vendetta di Salazar incassato “troppo poco” rispetto agli standard di Pirati dei Caraibi.

Il Jack Sparrow di Johnny Depp è stato il volto più riconosciuto del franchise, anche se per vari motivi la sua assenza  nei prossimi capitoli sembrava già annunciata. Il mese scorso il capo della sezione live-action di Disney Sean Bailey ha dato la conferma di quanto sospettato, affermando di voler portare nuove energie e vitalità in Pirati dei Caraibi. Secondo Forbes, non dovendo ristrutturare l’attore tanto amato dai fan – e tanto boicottato dallo show-business – il risparmio di 90 milioni è assicurato. Motivo in più per Disney di continuare sulla linea presa.

Rimuovere Jack Sparrow da Pirati dei Caraibi è un modo facile ed efficiente per contenere i costi, dando al reboot una spinta non da poco già in partenza. I budget stanziati per i capitoli visti fino ad ora sono sempre stati molto consistenti, col capitolo del 2011 arrivato a costare ben 378,5 milioni. Senza Depp il costo di partenza di un nuovo capitolo si aggira intorno ai 140 milioni, una cifra molto più gestibile rispetto a quelle a cui Disney era abituata. Non essendoci ancora nessuna garanzia di successo al botteghino, la casa di produzione deve tenere basse le aspettative e di conseguenza anche i costi.

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