Le Periferie di Roma nel 1947, simbolo di ricrescita della popolazione alla conquista di un futuro migliore, a confronto con l’abbandono delle periferie della politica di oggi: questo il tema del film di Enzo De Camillis Le periferie di Roma e il Movimento Democratico che verrà proiettato mercoledì 5 giugno alle 18 presso la Sala Zavattini dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Un film che parte dal bombardamento di San Lorenzo del 1943 e narra, attraverso testimonianze illustri, le fasi della riqualificazione delle aree periferiche della Capitale fino agli anni Settanta, epoca in cui inizia un degrado dovuto principalmente al disinteresse della nuova classe politica, proiettata più in autoriferimenti istituzionali che in un confronto sociale diretto con i cittadini mirato alla ricerca di concrete risoluzioni ai problemi e affinità di vedute con la gente comune che vive quotidianamente un territorio.

L’opera, che contiene le testimonianze dell’ex Sindaco di Roma Francesco Rutelli, Roberto Morassut, Marisa Rodano, fondatrice UDI (Unione Donne Italiane) nel 1943, e i sindaci Argan, Petroselli e Vetere, è arricchita con immagini di repertorio dell’Aamod. Alla proiezione in sala (ingresso libero fino ad esaurimento posti) seguirà un dibattito, coordinato dal presidente della Fondazione AAMOD Vincenzo Maria Vita, che vedrà la partecipazione del regista Enzo De Camillis e di Roberto Morassut, deputato e scrittore il cui libro LE BORGATE E IL DOPOGUERRA. Politica, società, ideologia alle radici della Roma di oggi è stato fonte ispiratrice del documentario.

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Enzo De Camillis debutta nel 1977 come Aiuto scenografo di Dante Ferretti nel film Il mostro di Luigi Zampa. Nel 1987 vince il “Premio Qualità per la Scenografia” del MiBAC per il film Il coraggio di parlare.  Inseguito, sempre come scenografo, lavora con registi di chiara fama, tra cui Franco Taviani, Sergio Corbucci, Pasquale Squitieri, Steno, Giancarlo Giannini, Francesco Rosi, Giuseppe Tornatore ed altri. Tra i film realizzati (all’attivo oltre una sessantina) si ricordano Sing Sing, Il Coraggio di Parlare, Il Pentito, Dimenticare Palermo, Una pura formalità. Come regista, debutta nel 2009 con “19 giorni di massima sicurezza” con Luisa Ranieri, presentato ai Nastri d’Argento nel 2011; e “Uno studente di nome Alessandro” con Valentina Carnelutti, premio speciale ai Nastri d’Argento 2012.

Nel 2013 realizza un importante docufilm su Pier Paolo Pasolini dal titolo Un Intellettuale in borgata con Leo Gullotta, che racconta la ricerca continua di P.P.P. sull’onestà culturale delle “borgate”, sottolineando il contrasto con le rigidità intellettuali e i preconcetti borghesi che, invece, stigmatizzavano le contraddizioni di quel mondo popolare non ancora all’epoca emancipato. L’opera, premiata al Festival Omovis di Napoli e al Festival Internazionale L.Bizzarri, contiene le preziose testimonianze di Stefano Rodotà, Gianni Borgna, Otello Angeli, Maurizio Ponzi, Silvio Parrello, Umberto Mercadante, Antonio Del Guercio, Citto Maselli, Ugo Gregoretti, Nino Russo, Vincenzo Vita, Renato Parascandolo, Osvaldo Desideri, Pupi Avati.

Nel 2017 Enzo De Camillis cura una mostra su P.P.P. dal titolo P.P.P. Io So… con 130 foto del Centro Sperimentale di Cinematografia allestendo la Mostra, accompagnata dalla proiezione del docufilm e alla presentazione del libro, presso il Centro Culturale Borges a Buenos Aires in Argentina, con il patrocinio del Mibact e dell’Istituto di Cultura Italiano a Buenos Aires.  Del 2018 è il documentario LE PERIFERIE DI ROMA e il Movimento Democratico. Nel corso della sua carriera, De Camillis ha ricoperto anche alcuni ruoli istituzionali di rilievo. Dal 2000 al 2006 è Vice Presidente dell’ASC (Associazione Scenografi Costumisti) presso Cinecittà Studios e Vice Presidente della FIdAC (Federazione Italiana delle Associazioni Cinematografiche).

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