Il Marvel Cinematic Universe è diventato il maggiore franchise nella storia del cinema. Tuttavia, la maggior parte delle scene migliori e dei combattimenti più esaltanti si svolgono in minuscole location. Nonostante i 22 blockbuster della saga e la dozzina di personaggi ben riconoscibili e definiti, molti dei salvataggi degli Avengers sono stati di tipo pedestre. Questo perchè la maggior parte dei combattimenti era già pre-visualizzato prima che un regista venisse eventualmente assunto per girare anche i capitoli successivi.
Non per questo motivo, tuttavia, le battaglie costruite in 22 del Marvel Cinematic Universe film che hanno incassato una marea di miliardi di dollari, hanno perso in spettacolarità. Per ogni zuffa monotona e priva di fantasia, c’è un po’ di confusione comica; ad ogni abominevole Hulk che combatte fuori dall’Apollo corrisponde un fragoroso smackdown su Sakaar; per ogni pugno in un occhio sulla metropolitana sotto Wakanda, c’è uno scontro senza respiro al largo delle sue cascate. Adesso, con Avengers: Endgame che ha spinto ulteriormente questa ambizione senza eguali di sinergia cinematica, diamo un’occhiata alle 10 migliori scene di combattimento del Marvel Cinematic Universe.
Attacco sull’asfalto (Captain America: Civil War)
Se The Avengers fornisce la prova che il Marvel Cinematic Universe può funzionare, è Captain America: Civil War a suggerire quanto possa espandersi. Con gli eroi più potenti della Terra bloccati in un’impassa di natura filosofica e divisi in due gruppi, i fratelli Russo ne portano dodici di loro a scontrarsi in una battaglia all’aeroporto di Berlino, che si trasforma in un luogo davvero poco eccitante per una lotta all’ultimo sangue.
La stessa azione è spesso scialba e sembra persino che qualcuno non sappia nemmeno per quale motivo stia combattendo (l’animosità di Ant-Man contro Tony Stark non ha senso, viste le circostanze). Ma l’esecuzione sotto tono non mina la sensazione che questa sequenza sia come un fumetto che viene in vita. Quello che la zuffa manca in maestria, lo guadagna in ambizione. Ovviamente, rispetto alla magnificenza di Infinity War e di Endgame, la battaglia in aeroporto di Civil War è soddisfacente quanto noccioline da bar per uno stomaco vuoto.
Una shakerata salata (Ant-Man and the Wasp)
I film su Ant-Man, a volte, sembrano i figliastri di casa Marvel. I Guardiani della Galassia si divertono a modo loro ma Peyton Reed si muove su un livello totalmente diverso di stupidità. Caso in questione: Wasp mette KO un tirapiedi ingrandendo una saliera. Questo è solo uno di molti momenti frivoli di Ant-Man and the Wasp, che introduce tanti villain cool e alza la posta su tutto ciò che funziona del film precedente. Di seguito, un piccolo assaggio del carattere folle che distingue questo film: Evangeline Lilly che si muove attraverso la materia! Walton Goggins che viene agitato! Wasp che corre sul lato di un coltello da cucina! E l’intera cosa diventa molto più comica una volta che Ant-Man e Ghost vanno a finire dentro il mix e la costruzione sonora fa credere che si tratti di una coreografia di distruzione.
Scendere giù (Captain America: The Winter Soldier)
Gli appassionati della Marvel pretendono che Captain America: The Winter Soldier possa somigliare ad uno dei thriller politici anni ’70 di Alan Pakula. Non del tutto. Il debutto dei Fratelli Russo nel mondo Marvel dà vita al film più sospettoso, energico e teso dell’intero franchise e la scena in ascensore lo dimostra. Steve Rogers viene a patti con una dozzina di spie dell’Hydra in un ascensore di una struttura di proprietà del governo americano. La costruzione della scazzottata è deliziosamente ricca di tensione. All’inizio, Steve inizia a percepire la presenza del nemico. Poi, il primo Avenger prepara il terreno per lo scontro. La battaglia è un po’ lunga ma è anche ben concentrata. Il tocco migliore dei Russo consiste in un’inquadratura dall’alto verso il basso che mostra la carneficina. Un consiglio per tutti voi: non combattete contro Steve Rogers. Se Tony Stark non è riuscito a sconfiggerlo, non ce la farete nemmeno voi!
Portali! (Thor: The Dark World)
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Thor: The Dark World è il film che va più vicino a replicare la logica del video-game Portal con il climax della battaglia che si diverte a creare buchi nel continuum spazio-temporale. Quando Malekith e la sua armata di elfi oscuri si teletrasporta a Greenwich, Thor è costretto a combatterli attraverso una serie di portali inter-dimensionali che trasportano le macchine su pianeti alieni distanti. I film di supereroi raramente contengono sequenze divertenti e sciocche di quelle dello scontro tra Thor e Malekith sul Gherkin. Più tardi, Doctor Strange avrebbe fatto persino di più, trasformando le maggiori città della terra in fantastici luoghi di combattimento. Tutto ciò dimostra che anche i più triti film Marvel contengono momenti di inaspettata magia.
Baruffa nella Dimensione Specchio (Doctor Strange)
Più di qualsiasi altro film del Marvel Cinematic Universe, Doctor Strange dipende tantissimo dagli effetti speciali. Ovviamente, anche altri film del franchise hanno personaggi fondamentali totalmente generati in CGI ma questo deforma il mondo che conosciamo in un altro sconosciuto. E lo fa prendendo gli elementi più familiari della nostra realtà e trasformandoli in qualcosa di interamente nuovo. In altre parole, se il viaggio di Doctor Strange attraverso la Dimensione Specchio non fosse stato ben fatto, il film sarebbe stato un’occasione persa. Immergendosi nella Dimensione Specchio, Scott Derrickson ed il suo team di effetti speciali mostrano New York in modo caleidoscopico.
Il cattivo Kaecilius porta Doctor Strange e il suo buon amico Mordo in un’entusiasmante caccia attraverso Manhattan che somiglia ad una delle migliori sequenze di combattimento di Inception. Le vie della città si piegano su sè stesse, finendo per somigliare ad un’opera di Escher, i palazzi danzano e la fabbrica della realtà collassa su di sè. Il contrasto tra Strange (che prova a non vomitare) e Kaecilius (che non esita a correre su e giù) è straordinario e la sequenza diventa ancora più potente quando entra in scena anche Tilda Swinton. I Fratelli Russo dovrebbero essere grati a Scott Derrickson per aver trovato il modo di rendere la magia così tangibile.
La fuga di Yondu (Guardiani della Galassia Vol. 2)
Non ti aspetteresti mai che un tipo che si fa chiamare Taserface prenda decisioni sbagliate ma si tratta esattamente di ciò che l’ammutinato spaziale fa quando cattura Yondu, Rocket Racoon e Baby Groot a bordo del Ravager. E così ha inizio una delle sequenze d’azione più giocose e cartoonesche del MCU. La freccia di Yondu controllata dal suo fischio squarcia una legione di tirapiedi mentre la colonna sonora è caratterizzata dalla presenza di Jay and the Americans con Come a little bit closer.
Si tratta di una deliziosa anarchia dall’inizio alla fine che il regista, James Gunn, riempie di note gradevolmente divertenti. I corpi dei cattivi danzano prima di stramazzare al suolo e i drappi viola con nastri rossi di Yondu volteggiano, come se il personaggio fosse stato colorato dalle mani di un bambino. Non solo la sequenza è un esempio di particolare rapidità ma sintetizza anche la spavalderia dei due episodi di Guardiani della Galassia e stimola un inaspettato affetto nei confronti di Yondu.
T’Challa vs. M’Baku (Black Panther)
La maggior parte dell’azione in Black Panther non è ai livelli a cui Ryan Coogler ci aveva abituati in Creed. Si tratta di azione troppo caotica ed incostante, troppo generata in digitale e priva di vita. Questo fa capire quanto persino gli autori della nuova generazione siano al servizio dello stile del Marvel Cinematic Universe. Ma questa volta, non importa. Perchè Black Panther è concepito così bene e i suoi personaggi sono così caratterizzati da rendere dimenticabile la scarsa riuscita di alcuni combattimenti.
Così, il ritualistico scontro tra T’Challa e M’Baku non è soltanto una feroce zuffa per il trono di Wakanda ma è anche l’introduzione ad una cultura in cui tradizione e modernità convivono con brutale bellezza. La scazzottata con Killmonger che giunge dopo potrebbe sembrare più interessante ma la prima battaglia è persino più cruciale perchè introduce il mondo di Wakanda e rende chiaro l’obiettivo per cui T’Challa lotta. E la forza della colonna sonora di Ludwig Goransson è la ciliegina sulla torta.
La battaglia finale (Avengers: Endgame)
Non possiamo dire chi sta combattendo o perché. Nè, tantomeno, contro chi si combatte. Ma possiamo dire che il climax finale di Avengers: Endgame dà vita al più grande scontro di supereroi nella storia del cinema. E, nonostante i Fratelli Russo non abbiano la capacità di raggiungere lo stile di Joss Whedon nei suoi giorni migliori, il gran finale è uno strepitoso spettacolo pieno di tutti i supereroi del Marvel Cinematic Universe.
Iron Man è forgiato (Iron Man)
Per il genio milionario playboy filantropo (e mercante di guerra) che è Tony Stark, le armi sono sempre state un mezzo per un fine. Ciò che le armi fanno alle altre persone non importa tanto quanto ciò che rappresentano per la sua causa. Tutto cambia quando il narcisista che ama mettersi in mostra rimane bloccato in una grotta intrappolato da alcuni terroristi afghani ed è obbligato a diventare la più forte arma mai costruita. Grazie ad alcune disperate circostanze e al gentile dottor Yinsen, questo momento si trasforma in quello in cui Tony impara ad apprezzare il costo umano dietro la sua attività e la necessità di proteggere le persone.
Si tratta di una trasformazione drammatica che crea il più grande universo cinematografico mai concepito e Jon Favreau filma Iron Man con tutta l’energica potenza che serve. Dalle piccole acciaccature che tengono Stark bloccato a terra alle esplosioni in stile vulcano che erompono ogni qual volta utilizzi l’acciaio per combattere, ogni sequenza cattura il divertimento e la forza di un eroe forgiato nel buio delle tenebre.
La battaglia di New York (The Avengers)
La battaglia di New York è, a mani basse, la singola maggiore sequenza di azione nella densa (seppur ancora breve) storia dei cinecomics e del Marvel Cinematic Universe. The Avengers è il primo film che galvanizza questo grande esperimento, trasformandolo in un universo visionario da stringere ed allargare e molta della sua forza viene sviluppata a partire da quella battaglia che mette in scena tutti insieme i supereroi del franchise. Non serve dirlo ma Joss Whedon ha centrato il punto. Quando gli Avengers sono finalmente riuniti per chiudere i portali aperti sopra Manhattan, Whedon sviluppa dei momenti perfetti, legandoli tra loro in una serie di long-take fluidi che mostrano come gli Avengers lavorano in squadra.
Circa 20 film dopo, il Marvel Cinematic Universe non ha nuovamente raggiunto l’apice della sequenza in cui Vedova Nera combatte ai piedi della Stazione Centrale, Iron Man sfreccia in cielo, Occhio di Falco offre copertura da una terrazza, Captain America volteggia tra le automobili, Thor gestisce i tuoni e Hulk spacca. I singoli momenti sono straordinari mentre il movimento di macchina circolare attorno agli Avengers simboleggia il cuore del progetto. Tutto ciò sarebbe già sufficiente per far posizionare in cima alla lista la battaglia di New York con la speranza che Kevin Feige e co, riconoscano la sua importanza fondamentale, considerangola come pietra di paragone per le prossime due Fasi.